ARTISTI E OPERE

Patrizia Comand

ARTIST

La Scalata

“Rappresenta una scalata alla luna, che è essenzialmente il simbolo di qualcosa che si vuole raggiungere: un’idea, un sogno, un’ideale, qualcosa che ci porti in una dimensione “altra”. In basso c’è la lotta per potersi arrampicare ed è per questo che c’è una variazione di colori dal basso verso l’alto: alla base dove, appunto, c’è lo scontro i colori sono forti, contrastanti, “terrestri” nel senso che sono ancora legati alla realtà, poi, via via che si staccano dalla terra si attenuano e pian piano prendono i colori delle luna, cioè del sogno cui si arriverà e con cui ci si fonderà.”

Enrico Baj

ARTIST

Enrico Baj (1924-2003), nasce a Milano, frequenta l’Accademia di Brera e contemporaneamente consegue la laurea in legge.
Nel 1951 fonda con Sergio Dangelo il Movimento Arte Nucleare e partecipa ai movimenti d’avanguardia italiani e internazionali con mostre, pubblicazioni e manifesti, collaborando con Lucio Fontana, Piero Manzoni, Arman, Yves Klein, il gruppo Phases, Asger Jorn e gli artisti del gruppo CoBrA.

A partire dagli anni Cinquanta è presente sulla scena internazionale e in particolare espone regolarmente a Parigi. Continua a leggere…

Metamorfosi

L’artista per quest’opera si ispira direttamente al poema epico mitologico sulla mitologia greco-romana di Publio Ovidio Nasone (43 a.C. – 17 d.C.), ma si tratta di un’ispirazione per avviare un ciclo sull’immaginario trasformativo e spesso rocambolesco cui vanno incontro protagonisti esotici e salgariani. Un quadro dal soggetto analogo a questo rende evidente l’intento di Baj: costituire una mitologia del Kitsch più rappresentativa del suo tempo e delle debolezze che vi si trovano. Quest’ultimo si intitola Yanez e Surama nella giungla inseguiti dai Tughs (1988). Si ravvisa in entrambi i quadri lo stesso stato di pace, di placido reciproco rapimento estatico di un uomo e una donna attorniati da mansuete bestie, mentre vengono sospinti da una affollato gruppo di indiscreti individui.

Progne abbandonata da Tereo si converte al culto Visnù

L’opera fa parte del ciclo epico mitologico La mitologia del Kitsch che Baj intraprende
nel suo periodo maturo. “La Mitologia di cui Baj si è fatto vessillifero, non è certo quella “autentica” di Omero o di Virgilio. La mitologia di Baj raffigura queste ninfe (più o meno gentili), queste bestie (più o meno feroci), attraverso l’occhio dell’inventore e non dell’erudito filologo. Ogni atteggiamento, ogni avventura, di questi eroi, dunque, non è che un pretesto per costruire – pittoricamente e narrativamente – una nuova “leggenda”; come si può constatare ad esempio nel caso della ‘ambigua domatrice appoggiata pensosa la fianco di mansueto leone in Progne abbandonata da Tereo si converte al culto di Visnù.”

Gillo Dorfles

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